Il lavoro in cantina

“Il vino è il canto della terra al cielo,
una melodia scritta con la mano dell’uomo”.

In questi pochi versi è racchiusa tutta la nostra “filosofia del far vino”.
In cantina, come in vigna, l’approccio è molto poco invasivo:
le uve al giusto punto di maturazione vengono raccolte a mano,in cassetta per preservarne al meglio fino alla pigiatura le qualità organolettiche e la freschezza.

Le fermentazioni avvengono esclusivamente grazie alla popolazione di lieviti indigeni presenti sulle bucce dell’uva e in cantina.
Non vi è alcun tipo di intervento enologico volto a modificare le caratteristiche delle uve raccolte, tantomeno sul vino ottenuto: nessuna filtrazione, chiarifica, aggiunta di coadiuvanti vari; soltanto ridotte dosi di solforosa in determinati passaggi di lavorazione, come l’imbottigliamento.

Questo apprccio ci permette di portare nei calici della nostra clientela un Vino essenzialmente fatto con uva e mano dell’uomo; non una bevanda industriale con molteplici ingredienti tra cui anche l’uva.

Dall’inizio del progetto “Tère Ruse” la scelta della vinificazione si è orientata verso uno stile e una tecnica innovativa.
Oltre all’uso ormai classico di serbatoi inox per le fermentazioni, per alcune tipologie di vini abbiamo adottato con grande entusiasmo dopo alcune prove sperimentali, l’utilizzo delle anfore in terracotta per la fase di fermentazione ed affinamento, avviando così una collaborazione con l’artigiano Leonardo Parisi di “Artenova” in Toscana.

Lunghe macerazioni, anche di diversi mesi, e sucessivo affinamento sempre in anfora sulle fecce fini ci permettono di produrre vini interessanti e di grande carattere.

Per i vini da lungo invecchiamento abbiamo scelto di riprendere la tradizione dell’affinamento in botte grande tipica della tradizione dei grandi vini piemontesi per questo la scelta delle botti è ricaduta su uno dei mastri bottai migliori che si possano trovare oggi sul mercato: i nostri vini da invecchiamento riposano oggi nelle botti prodotte da Gamba; rovere francese rigorosamente non tostato per non snaturare durante l’affinamento le tipicità dei vini stessi e le caratteristiche primarie dei vitigni da cui derivano.